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Nerone (pittore e scultore)

Il pittore e scultore Nerone (Sergio Terzi all’anagrafe) era un mio grande amico e un grande amico della mia famiglia. L’ho conosciuto ad una sua vernice qui a Conegliano. Abbiamo subito stretto una forte e sincera amicizia. Lunghe le nostre telefonate, tante le volte in cui andai a trovarlo a casa sua a Gualtieri (RE). Nerone è mancato qualche anno fa. Di lui mi resta l’autenticità, la sua vera arte, l’Amicizia, i suoi consigli e suoi plausi ai miei manoscritti che gli inviavo prima di pubblicare i miei libri. La sua sincerità, la sua indole sempre alla ricerca. Il suo sviscerato amore per la pittura, la scultura e per ogni forma d’arte. Nerone fu un autodidatta: in pochi anni diventò un pittore e scultore di fama mondiale. Vittorio Sgarbi era un suo grande estimatore e ha presentato tantissime sue vernici. Nel 1996 venne insignito del premio alla carriera a New York (USA) insieme a Franco Zeffirelli e a Robert De Niro. Fu per tanti anni, in giovane età, autista privato del pittore naif Antonio Ligabue. Si alzava sempre alle quattro del mattino e subito iniziava a dipingere. Migliaia e migliaia i suoi quadri: dal paesaggistico all’astratto, dalla ritrattistica all’epica/Storia/mitologia. Nerone fu anche uno scrittore: vinse oltretutto il “Premio Viareggio”, uno dei più importanti premi letterari in Italia e pubblicò una ventina di libri. Imparò da solo anche a suonare il pianoforte. Insomma, Nerone non si fermava davanti a nulla. Era un’anima a volte inquieta ma sapeva donare tanto conforto e tanta pace. Amicizia vera, soprattutto Amicizia vera. E consigli più che competenti e saggi. La RAI più volte realizzò dei documentari sulla sua vita e sulla sua arte. Un personaggio di fama mondiale che io ebbi l’onore e la fortuna di conoscere. Nerone era un Grande: lo è tuttora, le sue Opere parlano per lui. Chi lo vuole conoscere meglio si guardi questo video in calce, che dura qualche minuto: ne vale veramente la pena. Grazie, Nerone, per tutto quello che ci hai insegnato, grazie per aver camminato con noi, grazie per la tua vera Amicizia e la tua grande Arte.

Carlo Molinari

P.S. Riporto, in sua memoria, alcuni spezzoni della Prefazione che Nerone ebbe a scrivere nel 2018 per il mio libro “La luna delle sei” (Real Press Edizioni): “Carlo Molinari è un poeta dell’anima, che cerca la poesia come se fosse il pane quotidiano. È una persona che ha sofferto tanto il vivere, ed attraverso la poesia ha scoperto se stesso, come un fiore che non appassisce mai. Con la sua timidezza, che si nota bene guardandolo nei suoi occhi pieni di tristezza e di malinconia, cammina come se fosse il vento dell’amore a spingerlo in avanti mentre incontra l’arcobaleno della vita, che gli ha dato la forza di scrivere senza fermarsi mai.

Questo è un dono del Padre Eterno, che solo gli eletti scelti da Lui, hanno. Spesso la poesia diventa il miele della vita, e il cammino della speranza non deve mai mancare. Quello che non c’è oggi, può esserci domani. Il suo modo di scrivere è delicato e profondo (…). Via la paura, via la tristezza: cercare il sole, la luna, le stelle, i tramonti quando baciano l’acqua del mare e si sente il profumo dei fiori a chilometri di distanza, il canto mattutino dei galli che annunciano il nuovo giorno… Carlo Molinari è anche un musicista, suona il pianoforte con i suoi tasti bianchi e neri: anche questo è un suo amico che non lo dimentica e non lo lascia mai solo.

Le poesie di Carlo Molinari mi ricordano Cesare Pavese, un uomo che ha sofferto tanto fino al punto di cercare la morte come fosse sua madre (…). Ma chi è nato non morirà mai, perché c’è un altro mondo che non conosciamo, e sarà bellissimo. Ecco, le poesie di Carlo Molinari, seppur lontanissime dal gesto estremo, mi ricordano tanto l’intensità e la profondità di quelle di Pavese. Mi piace, infine, questo titolo “La luna delle sei”: mentre piano piano si fa sera, e poi si fa notte, e poi arriva il giorno con la luce che manda Nostro Signore, senza farsi pagare niente” (Nerone, Sergio Terzi, Gualtieri, RE, 2018).

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