Forse lo scricciolo
quando canta all’aurora
ha l’anima rivolta al Cielo.
La sua dolce melodia
bacia le guance delle stelle,
è tenero abbraccio
per l’azzurro che germoglia.
Forse Dio stesso
così tanto si compiace
d’aver creato la meraviglia
che una lacrima solca
il Suo viso vestito d’infinto.
La vera sofferenza
è che quando fiorisce
tale orgoglio di splendore
ancora troppi di noi dormono.
Forse il canto dello scricciolo
è proprio la consolazione
che il ciliegio e il pesco in fiore
hanno concepito per disseccare
le lacrime serafiche del Padre.
Carlo Molinari